AGGIUNGI UN "PESTO" A TAVOLA CHE C'E' UN AMICO IN PIU'...SE SPOSTI UN PO' LA SEGGIOLA...

Uno degli strumenti più antichi che troviamo ancora nelle nostre cucine che spesso e
volentieri usiamo è il mortaio, lo potremmo paragonare al robot da cucina dei tempi antichi con l'unica differenza che i prodotti pestati anzichè frullati mantengono sapori, profumi meravigliosi e proprietà inalterate. Largamente usato per cucinare erbe, radici e droghe fin dai tempi delle prime Civiltà, il mortaio fa parte della schiera dei preziosi reperti archeologici che sono le fonti più importanti per la storiografia antica... Lo Schliemann trovò, durante gli scavi di Troia, un mortaio in basalto con pestelli in granito e in calcare, ed è ormai noto che gli Egizi, gli Etruschi e i Greci usavano mortai in alabastro e diaspro per macinare il grano. L’invenzione del mulino tolse questa importante funzione di molitura al mortaio che però, ben presto, tornò ad essere uno strumento indispensabile in ambito medico-farmaceutico. In cucina il mortaio continua comunque ad esistere fino all’Età Moderna: dal pepe, allo zenzero, dalla cannella all’aglio, le spezie dovevano essere ridotte in poltiglia anche al fine di prevenire ogni sorta di malattia. I materiali usati per la produzione del mortaio sembrano seguire la successione delle età della storia, così i più antichi mortai erano in pietra dura, marmo, alabastro, ma, in seguito, vennero impiegati i metalli più comuni come il ferro, l’argento, il rame e il bronzo fuso. Più rari, ma di straordinaria bellezza, sono invece i mortai in legno, avorio e ceramica, per non parlare degli affascinanti pezzi in vetro soffiato del XVIII secolo, di cui un prezioso esemplare si trova in esposizione presso la Sala dei Vetri di Aboca Museum. PESTO DI RADICCHIO Tornando ai giorni nostri volevo promuovere l' uso di questo fantastico strumento, per produrre i più svariati pesti da accompagnare ai nostri primi ,tipo il classico pesto alla genovese che consiglio però di farsi durante l'estate con il basilico fresco appena raccolto, in questa stagione consiglio invece il pesto di radicchio rosso, semplicissimo, si pestano nel mortaio 300 g di foglie di radicchio insieme ad un pizzico di sale grosso poi si aggiungono delle mandorle pelate (un pò più dolci dei pinoli, dato l'amaro del radicchio), del pecorino romano gratuggiato circa 50 g e a filo finche si pesta il tutto si aggiunge l'olio extravergine d'oliva fino ad ottenere un composto cremoso. PESTO DI RUCOLA Anche questo pesto è semplicissimo si prende il nostro bel mortaio si mettono 300 g di foglie di rucola e come prima del sale grosso, si comincia a pestare si aggiunge un cucchiaio di succo di limone ed un pizzico di pepe e come prima si pesta fino ad ottenere un composto cremoso aggiungendo l'olio extravergine Dall'antichità fino ad oggi il mortaio è sempre stato con noi, forse adesso un pò accantonato perchè molto più pratico l'uso del robot, ma vi assicuro che il risultato ottenuto dal primo è ineguagliabile.

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